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Per vedere il video di Ca di Malanca, “Memoria dalla Resistenza” realizzato nel 1999 con immagini storiche, testimonianze e presentazione del Museo di Ca’ di Malanca clicca qui:

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Altri video


Video della visita fatta il 3 maggio 2022 dagli alunni delle classi del biennio del Liceo scientifico dell’Istituto S.Alberto Magno di Bologna.

Video “Alceste Neri piano Rhodes, live impro, ambient for Ca’ di Malanca”, luglio 2022.

 

Dino Andreoli

Dino Andreoli

Nato a San Lazzaro di Savena il 17 maggio 1920. Licenza elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare in Sicilia.
L’11 ottobre 1944 era a Ca’ di Monte Colombo nella Compagnia comandata da Ettore (Guazzaloca Ettore). Successivamente all’attacco tedesco al Piano di Sopra (dove in casa erano asserragliati una settantina di partigiani, cinque prigionieri tedeschi e la famiglia dei Visani composta da una anziana vedova con otto figli il cognato e una decina di parenti sfollati) fece parte delle due squadre che andarono ad occupare Ca’ di Marcone dove passava la mulattiera per Ca’ di Monte Colombo e la cui difesa si mostrò subito strategica per l’eventuale ritirata degli assediati del Piano di Sopra. Dalla via Faentina stavano salendo tre reparti tedeschi che se avessero raggiunto la zona avrebbero sicuramente impedito accerchiato completamente la zona.
Dino si collocò disteso sull’erba dietro agli alberi in un punto dell’aia sopraelevata rispetto al giro della mulattiera. Con lui erano Ateo e il vicecomandante Renato.
Vi furono momenti cruciali. I tedeschi attaccavano d’impeto, quattro-cinque per volta. La squadra di Tito, disposta intorno al porcile, li teneva battuti di fianco. Raf e Angelo Giorgi, appostati alle finestre al primo piano della casa, li bersagliarono frontalmente, costringendoli a girare di lato e ad andare a sbattere contro il gruppo di Renato, Dino e Ateo che stando ora in piedi li colpirono a raffiche si sten.
I tedeschi dovettero quindi abbandonare il progetto di circondare il piano dal basso e, ripetendo con più vigore l’azione del primo assalto, salirono verso la montagna dal fianco. Lo scontro fu duro, morì il vicecommissario Moro (Gino Grandi di Imola), colpito alla testa mentre stava sparando, ma anche questo secondo assalto venne respinto.
Vi furono un secondo e un terzo assalto tedesco, sempre respinti.
Trascorsa un’altra pausa, i tedeschi operarono la manovra avvolgente da entrambi i lati che coinvolse dapprima Piano di Sopra e poi Ca’ di Marcone.
Dai primi scontri della giornata, iniziati a Ca’ di Gostino alle sei del mattino, erano ormai passate varie ore di combattimento quando a Piano di Sopra venne dato l’ordine di allontanarsi seguendo una precisa via di sganciamento: salire il pendio obliquamente verso sud e più avanti, oltrepassata Ca’ di Monte Colombo, avrebbero incontrato un fosso profondo capace di offrire un riparo alla discesa nel torrente per poi risalire sull’altro versante della valle verso Poggio Termine di Sopra.
A Ca’ di Marcone, fra il grandinare delle pallottole, quelli della compagnia di Ettore dietro la casa si attardarono e quando si decisero fu tardi. Nel risalire il pendio allo scoperto Dino Andreoli fu colpito e cadde mortalmente, insieme a Saetta e William. Subito dopo anche il vicecomandante Renato, rimasto accanto al porcile per l’ultima raffica, cadde sul prato.
Della squadra di Dino riuscì ad allontanarsi da Ca’ di Marcone solo Ateo (Ateo Bendini) che si diresse verso Monte Colombo, dove arrivò portando tre sten e quindi, molto probabilmente aveva raccolto anche l’arma di Dino. Qui, come testimoniato da Carlo Galassi, Ateo si fermò, «non disse una parola,noi non gli chiedemmo niente. Soltanto alcuni giorni dopo si potè sapere a chi erano appartenute quelle armi e quale servizio avessero reso, perchè lui, Ateo, non potè più dircelo».

Torna alla pagina con la foto della lapide e i nomi dei Caduti nella battaglia di Purocielo

In memoria, i caduti nella battaglia ricordati nella lapide di Ca’ di Malanca

 

Partigiani della 36ª Brigata Garibaldi “Bianconcini” caduti durante la battaglia di Purocielo e di Ca’ Malanca – 11-12-13 ottobre 1944.

Panov Sergio – U.R.S.S.
Giorgio – U.R.S.S.
Michele – U.R.S.S.
Nicola– U.R.S.S.
Sadavich Carlo – Austria
Gianni – Austria
Willi – Austria
Stefano – Cecoslovacchia
Andreoli Dino – S. Lazzaro di Savena
Bagni Alfonso – Molinella
Balboni William – Ferrara
Bassi Giancarlo – Ozzano Emilia
Walter Bendini, Ateo – Imola
Bianchi Osvaldo – Ravenna
Bonfanti Adolfo – Roma
Bordini Nino – Faenza
Bergonzoni Guido – Argelato
Boschi Dino – Bologna
Brini Adelmo – Medicina
Comi Mario – Induno Olona
Costa Nazzaro – Imola
Gherardi Roberto – Imola
Giovannini Angiolina – Castel del Rio
Grandi Gino – Ozzano Emilia
Gualandi Andrea – Imola
Guazzaloca Laura – Bologna
Guerra Mario – Argenta
Laharnar Giovanni – Casola Valsenio
Lolli Amedeo – San Lazzaro di Savena
Marciatori Francesco – Granarolo Emilia
Mazzanti Ivo – Riolo Terme
Menzolini Romolo – Riolo Terme
Mereu Antonio – Nuoro
Minozzi Sergio – Bologna
Montevecchi Francesco – Riolo Terme
Moretti Renato – Trieste
Muratori Pietro – Bologna
Neri Domenico – Casola Valsenio
Ottonelli Attilio – Bologna
Pasciuti IIliano – Bologna
Pirazzoli Bruno – Imola
Poletti Livio – Imola
Poli Paolo – Monterenzio
Proni Giorgio – Bologna
Rispoli Luigi – Napoli
Saba Mario – Sassari
Senecalesi Luciano – Ponte S. Martino
Serotti Gustavo –Castel San Pietro
Soldati Nerino – Bologna
Tarozzi Bruno – San Lazzaro di Savena
Terzi Ferruccio – Bologna
Toni Teodosio – Solarolo
Torreggiani Renato – San Lazzaro di Savena
Il “Toscano” – (Ignoto)
Ungania Ugo – Brisighella
Vignuzzi Sante – Ravenna
Villa Viscardo – Riolo Terme

Deposizione di una corona di allloro con un gruppo di partigiani romani

Nella foto sopra: a fianco della lapide Annunziata Verità, per la sua testimonianza di staffetta partigiana clicca qui.