Giancarlo Bassi, nato a Bologna l’11 settembre 1926. Licenza elementare, tipografo, residente a Bologna.
Dino Boschi, nato a Ozzano dell’Emilia il 12 aprile 1921. Idraulico fontaniere.
Entrambi si trovarono con la 36ª Brigata Garibaldi a combattere nella battaglia di Purocielo dal 10 al 12 ottobre 1944.
Il 13 ottobre, dopo una riunione mattutina con i comandanti e i commissari delle compagnie, venne convocata per le cinque della sera l’adunata generale sopra un poggio vicino a monte Giornetto.
Di quella riunione Nazario Galassi ha fatto il seguente resoconto:
«Esordì Bob, seguito da Corrado e da Bruno. Alla brigata si prospettavano altre prove difficili, per le quali era indispensabile la massima saldezza. Le passate esperienze dimostravano che, nei momenti critici, lo sbandamento poteva essere fatale. Perciò chi non si sentiva in grado di affrontare ulteriori disagi e pericoli, era libero di andarsene, previa consegna delle armi. Nessuno l’avrebbe rimproverato, ma restare significava accettare tutte le conseguenze. […] Poi ogni compagnia si ritirò nel proprio accantonamento per consentire libertà di decisione, Su oltre 600 partigiani deposero le armi in 15 che, aggiungendosi agli sbandati, sommarono a una trentina. Di costoro alcuni caddero nelle mani dei tedeschi o dei fascisti».
E’ questo il caso di Giancarlo Bassi e Dino Boschi che il 18 ottobre 1944 si trovavano a Imola. Una pattuglia tedesca li fermò in via Fossetta Selice e li consegnò ai fascisti di stanza al mulino del Maglio. Questi ultimi interrogarono i due uomini e poi li consegnarono ai tedeschi dislocati nel podere Lesia di via Lasie, il cui comandante, visto il verbale redatto dai fascisti, ordinò la fucilazione di Boschi e Bassi. Ai due uomini furono consegnate delle pale e furono costretti (anche mediante percosse) a scavare una buca in un campo del podere. Mentre scavavano alcuni tedeschi spararono loro uccidendoli e facendoli cadere nella fossa. I corpi furono ricoperti da poca terra.