Laura Guazzaloca, figlia di Enrico ed Ernesta Bonora; nata il 28 gennaio 1920 a Bologna; ivi residente nel 1943. Diploma di istituto magistrale. Maestra elementare.
Fece parte del presidio medico della brigata diretto dal prof. Romeo Giordano.
Dopo la battaglia di Santa Maria di Purocielo (Brisighella – RA), mentre il grosso della brigata si apprestava a varcare il fronte, insieme a Ferruccio Terzi, medico, a Renato Moretti, studente in Medicina, e a Sergio Giulio Minozzi, quest’ultimo, come Laura, con funzione di infermiere, rimase ad assistere sette partigiani feriti e intrasportabili, nascosti nella canonica di Cavina (Fognano, RA).
L’infermeria fu però scoperta dai tedeschi durante il rastrellamento e i feriti e gli assistenti furono catturati, ma due militari tedeschi, catturati dai partigiani e curati perché feriti, testimoniarono di essere stati «trattati bene»: per questo tutti i prigionieri furono trasferiti nell’ospedale di Brisighella, e a quanto risulta fu la prima volta che i tedeschi rispettarono un patto contratto con i partigiani per risparmiare la vita a dei feriti.
Tuttavia dopo alcuni giorni le brigate nere di Faenza (RA), informate della presenza di partigiani feriti e di sanitari che li curavano, fecero irruzione nell’ospedale e li prelevarono.
Mentre i feriti assieme ai due medici vennero fucilati a Bologna, Laura Guazzaloca fu prima incarcerata a Castel d’Aiano e successivamente internata a Fossoli (Carpi-Modena) che, dismesso come campo di transito per gli ebrei deportati, fungeva temporaneamente da centro di raccolta per mano d’opera per la Germania prima del suo smantellamento.
Venne fucilata a Fossoli il 23 novembre 1944.
E’ sepolta nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordata nel Sacrario di Piazza Nettuno e nel Monumento alle Cadute partigiane a Villa Spada.