Nato a Firenzuola.
L’11 ottobre 1944, secondo giorno della battaglia, era tra i partigiani che si trovavano a Ca’ di Marcone.
Fu tra quelli che erano nelle stanze al primo piano e non avevano udito il segnale di ritirata. Continuarono «a sparare contro i tedeschi accucciati sotto l’aia. Se ne accorsero dal ripiegamento dei loro compagni, mentre i tedeschi, temendo di passare sull’aia, avevano girato il fienile incuneandosi fra questo e la casa. Tanto erano vicini da gettare attraverso la finestra una bomba a mano che, scoppiando sul letto, inondò la camera di piume. Allora i tre scesero la scala e Giorgi aprì la porta con una pedata, abbattendo a raffica due tedeschi impalati. Poi, seguito dai due compagni attraversò l’aia di corsa. Non tanto però da porsi al sicuro. Soltanto Raf riuscì, stremato, a raggiungere il crinale. Per Giorgi e per Lolli, fu finita».